Negli ultimi anni i candidati dei partiti politici hanno aumentato in modo esponenziale la strategia dei social. Questo perché molte persone che fanno parte dell’elettorato per avere informazioni su programmi, per spiegare le loro idee tramite i meme, utilizzano i social.
I politici non sono assolutamente delusi da ciò ma anzi lo considerano un modo facile e veloce per interagire con i propri elettori o possibili elettori. Si deve dire anche che i social coprono una fetta di bacino per questo usano anche altri metodi di comunicazione ovvero tramite radio, TV e giornali. Quest’ ultimi sono sempre stati i loro unico modo di divulgazione di proprie idee.
Possiamo fare un esempio sulle ultime politiche che si sono svolte in Italia. Infatti, nella classifica dei social sono stati 3 i politici più attivi. Il primo è Conte, il leader del M5S, la Meloni leader di FDI e Salvini leader della Lega. Si è potuto notare che nelle 3 settimane prima del voto i candidati dei partiti hanno aumentato i post arrivando fino a 800 al giorno.
É stato stimato circa il 28% in più rispetto alla settimana precedente, quindi a 4 settimane dalla elezioni. Un esempio quello più produttivo è stato Calenda, il leader di Azione, il quale ha postato in una settimana 324 post. Invece, Berlusconi ha avuto l’eccellenza su TikTok, considerato il più guardato e con molte interazioni.
Perché fanno campagna elettorale sui social
Innanzitutto, bisogna dire che sicuramente riescono ad avere una fetta di elettori che magari non guardano o non interagiscono con gli altri media. Stiamo parlando della Generazione Z, i ragazzi che comprendono dai 18 ai 27 anni, i quali per alcuni di loro si avvicinano per la prima volta in questo mondo.
Questi ragazzi non sono importanti solo ai politici ma anche ai marketer elettorali, uno di questi Mik Cosentino ha dichiarato per quanto riguarda la piattaforma di TikTok:
Sbarcare su TikTok senza avere le idee chiare su come esporsi può risultare controproducente o addirittura pericoloso per un politico.
Ha concluso dicendo:
Essere se stessi. Chi forza la propria comunicazione, oltre a renderla inadeguata, tende a risultare ridicolo e più in generale poco credibile: un errore che un politico, specialmente in momenti così delicati, non può assolutamente permettersi.
Bisogna dire un’ altra cosa importante che anche se i politici si avvicinano al mondo dei social, i giovani non si sentono per niente vicino a loro. In un sondaggio è dimostrato che la maggior parte dei giovani under 34 circa l’ 80 % non si sente per niente in linea con le loro idee politiche. Si parla di idee che riguardano i diritti sociali che sono la base dei loro valori.
Quali sono i social più usati campagna elettorale
I social che sono stati utilizzati maggiormente sono stati Instagram e Twitter. La campagna elettorale social ha dato delle grandi soddisfazioni ai politici canditati. Infatti, la Meloni ha ottenuto circa 30 mila follower in più su Instagram ma anche Calenda e Letta, leader del PD, hanno ottenuto un aumento di circa 14 mila follower.
Esistono vari approcci per sostenere la campagna elettorale ed avere una strategia:
- contenuti semplificati, come è successo per Conte e Renzi il leader di Italia Viva semplificare al proprio bacino di elettorato i vari punti.
- Una bassa pubblicazione dei post, come eseguito da Letta, Meloni e Berlusconi postando pochi contenuti ma centrati e ben mirati.
- Un’alta pubblicazione dei post al giorno, come fatto da Salvino e Calenda, così da inseguire i propri follower.
I politici utilizzano maggiormente Instagram e Twitter, in modi classici tramite foto, video o locandine dei vari programmi elettorali.
Quanto costano le campagne elettorali sui social
Tutto dipende da quanto uno voglia investire su questo, possiamo dire che in base alle ultime politiche quello che ha speso più è stato Matteo Salvini che nell’arco di un mese ha speso 40 mila euro di ads. Questa spesa è da dividere tra i vari social utilizzati tra cui Instagram, Facebook e Tweeter.
A seguire il PD spendendo circa 34 mila euro, per quanto riguarda Fratelli D’Italia in un mese ha speso circa 17 mila euro. Silvio Berlusconi ha speso circa 5 mila euro mentre Calenda insieme al suo partito ha speso circa 5 mila euro.
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